È stata la Coldiretti, in particolare, a denunciare questa situazione di estate calda sopra la norma. A chi non desse troppo peso all’argomento va invece fatta notare la gravità della situazione, poiché le ripercussioni sul nostro pianeta sono davvero molteplici, a catena e irreversibili.
Più volte battezzata come “estate di fuoco”, l’estate 2019 pare aver raggiunto una temperatura media registrata nel primo semestre sulla superficie della terra e delle acque superiore di 0,95 gradi rispetto alla norma del secolo ventesimo. In Europa, invece, la temperatura complessiva è salita di ben 2,93 gradi.
Questa situazione climatica, come ha sostenuto Coldiretti, in seguito ai suoi studi basati sui dati forniti dal National Climatic Data Center (Noaa), è la naturale e diretta prosecuzione di un giugno caldo come mai prima d’ora.
Cosa comporta tutto questo? Un lento ma effettivo cambiamento del pianeta, soprattutto per quanto riguarda abitudini, tradizioni e coltivazioni. Basti pensare che in Italia, ormai, si coltivano sempre più piante tropicali e frutti esotici. Le isole sono tra le prime produttrici nazionali, eppure mai nessuno avrebbe pensato ad un futuro simile per la nostra Penisola.
Ancora, molte coltivazioni anticipano i loro tempi di maturazione, così come stagionature e preparazioni varie risultano essere pronte prima del previsto.
In conclusione, questi dati rappresentano una chiara ed evidente fase di surriscaldamento globale, un caos nei tempi e nelle produzioni, un’importante importante ripercussione sulla produzione nazionale.
A chi non fosse ancora chiaro, Tutti questi piccoli cambiamenti hanno un peso enorme sull’ambiente e subito dopo sull’economia nazionale che sull’agricoltura base gran parte dei suoi proventi.
I costi per le perdite sostenuti dall’agricoltura sono già stati altissimi ma è essa stessa che combatte giornalmente questa guerra per la salvaguardia.
Chi avrà la meglio? Di certo i passi fatti in avanti sono stati tanti e la sensibilizzazione di tutti è ormai alla base di ogni singolo pensiero.